Il capannone in questione risale agli anni 70 e per prassi costruttiva dell’epoca non è dotato di sistemi di collegamento tra gli elementi portanti. Le travi sono semplicemente appoggiate sopra le colonne e i tegoli di copertura sono a loro volta appoggiati sopra alle travi. Di fatto, è un castello di carta che in caso di sisma può smontarsi. Di situazioni analoghe a questa è piena la regione Emilia-Romagna e gli effetti delle criticità strutturali si sono potuti drammaticamente riscontrare a seguito del sisma 2012 di Modena.
Il progetto che ho predisposto con lo studio dell’Arch. Giancarlo Gatta prevede l’utilizzo di fibre di carbonio per collegare i nodi strutturali tra pilastri e travi. Viene inserito un sistema di controventi in acciaio, posti in sommità dell’edificio, per collegare le cime delle colonne. Si sostituirà completamente la obsoleta struttura di copertura rimuovendo i tegoli esistenti e posando una nuova copertura in legno.
L’intervento sarà accompagnato da una nuova sagoma della falda per consentire di raccogliere e smaltire le acque meteoriche senza attraversare l’interno dell’edificio. Verrà inoltre posta in opera una nuova coibentazione per rispondere alle richieste di risparmio energetico ed economicità di gestione della ditta committente. Si segnala la lungimiranza del Presidente e della dirigenza dell’azienda che, con uno sguardo proiettato sul futuro e con una attenta gestione economica e finanziaria, è riuscita ad inserire nel bilancio questo intervento.